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Scuola, Jerovante: “L’ultimo anno scolastico è stato più complesso dello scorso”

Arriva a conclusione l’anno scolastico 2020/2021 con gli studenti, di ogni ordine e grado, che per il secondo anno consecutivo hanno dovuto fare i conti con la didattica a distanza ed uno studio svolto più davanti allo schermo di un pc che in aula insieme ad insegnanti e compagni. L’assessore all’offerta formativa Marta Jerovante riepiloga l’anno scolastico appena trascorso e fornisce spunti su quello che accadrà a settembre.

Per il secondo anno consecutivo, personale scolastico e studenti hanno dovuto fare i conti con la pandemia. Che anno scolastico è stato quello appena passato?

A mio parere l’ultimo anno scolastico è stato più complesso dello scorso: a marzo 2020, all’inizio dell’emergenza sanitaria, in una situazione di carenza di dispositivi tecnologici, di infrastrutture di connessione, le scuole avevano attivato strumenti prevalentemente informali per garantire il mantenimento di un apprendimento il più possibile lineare, ma le attività, allora tutte da remoto, erano state inevitabilmente condotte con una certa discontinuità. Pur senza sottostimare la serietà dell’interruzione del percorso didattico, la dimensione più gravemente compromessa era apparsa allora quella relazionale, della vicinanza, con un impatto più violento, ancora una volta, sui bambini e sui ragazzi già vulnerabili. L’attenuazione del contagio durante la stagione estiva aveva indotto noi tutti ad un, sia pure cauto, sollievo, con la prospettiva di una ripresa a settembre delle attività didattiche completamente in presenza: in tal senso, l’Amministrazione comunale aveva posto in essere, in tutti i plessi scolastici, significativi interventi manutentivi, creando anche nuovi spazi didattici, ed allestendo sezioni distaccate presso altri immobili di nostra proprietà; avevamo inoltre messo direttamente a disposizione delle Dirigenti dei nostri due Istituti comprensivi una somma importante per azioni atte al miglioramento delle connessioni e della Didattica a Distanza e Integrata, per adeguare e potenziare la connettività nei plessi e per migliorare la funzionalità generale degli spazi; avevamo altresì proceduto a riarticolare alcuni dei servizi, quali la ristorazione scolastica e il trasporto scolastico, al fine di adeguarli nei tempi e nelle modalità al mutato quadro normativo. Il costante lavoro di vigilanza condotto all’interno delle scuole, la fitta interlocuzione con le Dirigenti – con l’interruzione immediata delle lezioni al verificarsi di casi di positività o solo in via cautelativa – non sono stati tuttavia sufficienti e il susseguirsi dei provvedimenti sovracomunali, di sospensione della didattica in presenza per tutte le scuole, poi limitata solo ad alcuni ordini, e poi ancora solo ad alcune classi, e infine a parti di classi, ha determinato una situazione difficilmente sostenibile per alunni e docenti (senza trascurare l’incidenza sulla gestione familiare): lezioni condotte parzialmente in presenza e parzialmente a distanza, a volte con modalità sincrone e asincrone, la riprogettazione dei programmi disciplinari, per non parlare dei piani didattici personalizzati e dei piani educativi individualizzati, per quasi un intero anno scolastico hanno – io credo – letteralmente affaticato il personale scolastico. E in ragione di un tempo tanto lungo un numero ancora più elevato di bambini e di ragazzi, rispetto allo scorso anno, ha vissuto un senso profondissimo di isolamento e di demotivazione rispetto all’esperienza scolastica ed educativa, in generale. Mi auguro, in tal caso, che gli effetti pregiudizievoli, sul piano didattico e psicologico, siano rapidamente superati.

Con quali strumenti l’amministrazione comunale interviene per aiutare gli studenti in difficoltà?

L’Amministrazione, specificamente il Settore socio-culturale, eroga a favore dei minori in condizioni di fragilità, in primo luogo, prestazioni di supporto educativo domiciliare e territoriale, anche attraverso la gestione associata dell’Ambito territoriale sociale. Si tratta, in particolare, dell’Assistenza domiciliare educativa e dell’Assistenza scolastica specialistica: il Servizio di assistenza domiciliare educativa (ADE) viene erogato dalla Coop. Soc. Comunità San Francesco, affidataria anche del Centro risorse per la famiglia, in favore di minori a rischio di devianza sociale e/o emarginazione ed interviene direttamente all’interno del nucleo multiproblematico, nell’ambito di un progetto più ampio, concordato con i diversi Servizi Territoriali competenti. Viene infatti erogato nel domicilio delle famiglie ed attua gli interventi definiti nel Progetto educativo Individualizzato (PEI), attivato su valutazione e richiesta del Servizio Sociale Comunale, concordato con l’equipe del servizio ADE, con la famiglia, con gli operatori scolastici e con altri soggetti istituzionali coinvolti nel caso. L’equipe che opera nel nostro territorio si compone di due coordinatrici (psicologhe e psicoterapeute) e di 17 educatori domiciliari; Il Servizio di assistenza scolastica specialistica, affidato alla Coop. Soc. Solidarietà, è finalizzato invece a garantire il diritto allo studio e l’integrazione scolastica, interviene a scuola ed è rivolto agli alunni portatori di disabilità, frequentanti le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di 1° grado dell’Ambito Territoriale di Putignano. Il monte ore massimo settimanale varia dalle 6 alle 8 ore settimanali nelle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di I grado con tempo modulare; dalle 10 alle 12 ore settimanali nel caso del tempo pieno. Nell’anno scolastico 2020/2021 sono stati seguiti 35 minori su Noci, per un numero complessivo di 140 minori nell’intero Ambito. Nel nostro territorio è altresì pesente il Centro Aperto Polivalente (CAP) per minori, gestito dalla Coop. Soc. Soleluna, il quale opera in raccordo con il Servizio Sociale Professionale, con le Istituzioni Scolastiche e con le altre agenzie educative presenti nella nostra comunità, pubbliche e private, attraverso la progettazione e la realizzazione di interventi di socializzazione ed educativo-ricreativi. L’equipe del CAP è composta da 3 educatrici professionali, una psicologa e un’assistente sociale, e l’offerta educativa, rivolta a minori di età compresa tra i 6 e i 17 anni e che si è ultimamente arricchita anche della collaborazione con esperti di educazione teatrale, musicale, alimentare, ambientale, prevede attività di sostegno e di potenziamento scolastico. In tema di supporto economico, su valutazione del Servizio sociale professionale, viene concessa l’esenzione totale della contribuzione per il servizio mensa, erogato nelle scuole dell’infanzia e in una delle due scuole primarie. Al riguardo, rammento peraltro che la quota del servizio a carico delle famiglie è rimasta per tutti invariata, nonostante l’incremento dell’importo del buono pasto posto a base della nuova gara. Tra le misure che più rispondono alle esigenze dei nuclei familiari vi è poi certamente la fornitura gratuita o semigratuita dei libri di testo alle studentesse e agli studenti frequentanti le scuole secondarie di 1° e di 2° grado, un beneficio che, in questo caso, viene garantito mediante fondi ministeriali, trasferiti all’Ente locale dalle Regioni e che consiste nel rimborso totale o parziale della spesa sostenuta dalle famiglie. Quest’anno abbiamo ritenuto opportuno di esplicitare nel Programma comunale degli interventi per il diritto allo studio la richiesta di una somma aggiuntiva per detta finalità, in caso di incapienza dei fondi ministeriali – ipotizzando peraltro che gli effetti economici e sociali della crisi sanitaria legata alla pandemia da Covid-19 ben difficilmente possano rientrare nel breve periodo. Segnalo, infine, che tra gli interventi contemplati dal Regolamento del nuovo Fondo comunale di mutualità, abbiamo espressamente previsto il sostegno alla prosecuzione degli studi per giovani particolarmente meritevoli appartenenti a famiglie in evidente stato di bisogno nonché il sostegno delle spese per la frequenza di attività sportive, artistiche e/o educative sempre in favore di minori.

La scuola del futuro. Dopo la “scuola senza zaino”, quali altri progetti sono in cantiere per il prossimo anno scolastico?

La nostra Amministrazione, sul piano dell’offerta formativa, con specifico riferimento sia all’allestimento innovativo degli ambienti di apprendimento sia alla proposta alle Scuole di momenti e percorsi di approfondimento, mostra costante attenzione. Riguardo al primo aspetto, abbiamo confermato negli anni l’adesione ai progetti “Senza Zaino” e “D.A.D.A.” su entrambe le nostre scuole primarie “Positano” e “Cappuccini” e sulla scuola dell’infanzia “Gallo”. Peraltro non si tratta più di sperimentazioni, in considerazione del fatto che nelle scuole primarie siamo ormai giunti al termine dei rispettivi cicli, e che nell’I.C. Gallo-Positano il “Senza Zaino” mira a configurarsi, dal prossimo settembre, quale proposta anche nella scuola secondaria di primo grado. La nostra Amministrazione ha infatti accolto la concezione secondo la quale “Una scuola mobile e dinamica è una scuola che assume il passato, sta nel presente, ma in prospettiva prefigura il futuro” (G. Boccasile, La Strada Ritrovata, 2019). Sia il progetto Senza Zaino che il progetto D.A.D.A. hanno infatti in sé fortemente connaturata l’idea della scuola come spazio sociale, come luogo in cui trovano attuazione non già o non solo attività didattiche, ma interventi formativi, educativi, poiché entrambi esprimono il modello della “scuola oltre la classe”, della scuola oltre la scuola stessa. Nella condivisione del materiale, degli spazi fisici, anche durante il lavoro individuale, nella vicinanza, le bambine e i bambini “si allenano” all’apertura, si scoprono diversi e pari al tempo stesso, sperimentano la necessità e la bellezza della reciproca accoglienza, e si preparano a dar vita a comunità finalmente sane. Questi modelli hanno subito ridimensionamenti più o meno significativi nel corso dell’anno scolastico appena conclusosi, per evidenti ragioni; mi auguro che, a partire da settembre, possano essere completamente riattivati. L’Amministrazione comunale si è altresì impegnata a garantire l’erogazione del servizio mensa anche presso la scuola secondaria di I grado Pascoli, in relazione all’attivazione di una “classe digitale”, la quale prevede un tempo scuola prolungato e che è orientata ad arricchire l’apprendimento con le opportunità offerte dalla tecnologia e dai linguaggi digitali. La nostra attenzione è rivolta anche al nostro I.S.S. “Da Vinci-Agherbino”, che abbiamo inteso coinvolgere nel Festival Nazionale della Legalità anche per l’edizione 2021. Rammento che il Festival Nazionale della Legalità-LegalItria, nato allo scopo di educare, formare e stimolare i giovani studenti ai temi della legalità e della giustizia sociale, si è progressivamente attestato non solo come il più ampio progetto lettura sulla legalità d’Italia, il primo in Puglia, ma anche come uno “spazio” all’interno del quale confrontarsi con i protagonisti del mondo giudiziario e giornalistico, del mondo dell’antimafia e dell’Italia resistente, conoscere i familiari delle vittime di mafie. Pur in una situazione complicata quale quella dello scorso anno, avevamo voluto mantenere l’impegno assunto con la Dirigenza scolastica e con il corpo docente del nostro I.S.S. all’inizio del 2020, patrocinando e finanziando il Festival per il 2020. I “numeri” dell’ultima edizione, interamente telematica, sia nelle mattinate aperte alle scuole che nelle tavole rotonde pomeridiane, hanno confermato quanto fosse necessario assicurare la partecipazione degli studenti della nostra comunità a finestre multiple di dialogo e confronto a livello nazionale, soprattutto in un momento che, per loro in particolare, è rimasto un tempo “di distanza”. E sempre a favore degli studenti del nostro Istituto Superiore, mi auguro di poter presto rinnovare l’adesione al Progetto “Treno della Memoria”: per l’edizione 2020, l’ultima, avevamo concesso quattro borse di studio a copertura totale delle quote di partecipazione. I quattro ragazzi partirono il 30 gennaio 2020 per quello che si sarebbe rivelato un intenso percorso educativo e culturale lungo i sentieri della Memoria europea, Praga, Terezin, Berlino, Cracovia, il Ghetto ebraico, il Museo della Fabbrica di Schindler e i Campi di Auschwitz e Birkenau. Lì, nel corso dell’assemblea plenaria, uno dei nostri studenti pronunciò un discorso emozionato, appassionato, a conferma del fatto che “la Memoria dà senso al Futuro”, e della necessità che i giovani della nostra comunità acquisiscano, attraverso un vissuto diretto, un patrimonio conoscitivo, esperienziale ed emotivo che consenta loro di orientarsi e contrastare i messaggi del presente, quanto mai confusi e contraddittorii.

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